13 maggio 2015

TRE SFUMATURE DI VERMENTINO A BOLGHERI

TERRE DEL MARCHESATO: UN’AZIENDA CHE CREDE E PUNTA SU QUESTO VITIGNO CHE AMA IL MARE

La storia di FattoriaTerre del Marchesato inizia nel 1954 quando Emilio Fuselli, colono marchigiano, si trasferisce a Bolgheri e acquista un appezzamento di terreno dal Marchese Incisa della Rocchetta.
S’iniziano a impiantare i primi vigneti, si succedono le generazioni fino ad arrivare ad oggi con Maurizio Fuselli che, coadiuvato dal figlio Alessandro, ha plasmato l’azienda famigliare fino a farla diventare una Cantina vitivinicola.

In un territorio famoso per i suoi grandi vini rossi, prodotti soprattutto con i vitigni internazionali, troviamo un’Azienda che crede nei vini bianchi, non solo come completamento della “gamma”, ma come vini su cui puntare.
Il vitigno scelto è il Vermentino, che resiste bene ai venti salmastri delle zone litoranee ed è in grado di dare interessanti risultati. Una delle sue caratteristiche è il finale lievemente ammandorlato che la famiglia Fuselli riesce a gestire egregiamente in cantina, scegliendo un giusto periodo di vendemmia e delle tecniche di vinificazione appropriate.
Tre gli ettari dedicati a questo vitigno a bacca bianca, tre i cloni usati, corso, sardo e toscano, e tre i vini prodotti, Emilio Primo Bianco, Papeo e Nobilis; vediamoli nel dettaglio:
Emilio Primo Bianco, all’arrivo delle uve in cantina, dopo una cernita manuale, i grappoli interi vengono messi nella pressa alternati con uno strato di ghiaccio secco (CO2 a meno 70°C) si esegue poi una pressatura soffice; da circa 10 quintali si ottengono 5 ettolitri di mosto. Questo liquido, ricco di aromi e glicerina, viene chiarificato, solo grazie alle basse temperature, in tini di acciaio per 2/3 giorni; parte poi la fermentazione, sempre in acciaio, per circa 15/18 giorni. In seguito si eseguono dei rimontaggi all’aperto, circa una volta al giorno, ma solo se necessario, per mantenere il più possibile i profumi. Finita questa fase lo si riporta a zero gradi, fino a gennaio, per ottenere la stabilità tartarica. A ottobre con la stabilità proteica s’iniziano ad eseguire dei battonage per circa 3 mesi; a febbraio il prodotto viene poi imbottigliato.
Alla vista si presenta con un bel giallo paglierino con riflessi dorati; all’esame olfattivo è “cremoso”, spiccano sentori di fiori bianchi, tra cui il sambuco, timo e nocciola; in bocca è avvolgente con una bella freschezza, buona la persistenza gusto olfattiva; un vino che potremmo definire “base non base”.
Papeo, Vermentino Riserva, per questo prodotto si esegue una vendemmia posticipata, di circa 10 giorni, rispetto a quella dell’Emilio Primo. Si esegue una pigiatura soffice, con grappoli precedentemente diraspati. La prima fase della fermentazione e la macerazione avvengono in barrique nuove aperte per circa 4 giorni, il mosto viene poi svinato e finisce la sua fermentazione in acciaio con continui battonage per circa un anno.
Nel bicchiere è di color giallo dorato lucente, il bouquet è variegato e intrigante, comprende note di frutti tropicali, ananas, papaia, albicocca rinfrescati da una nota agrumata di pompelmo rosa su uno sfondo vanigliato e tostato; al secondo naso si possono, poi, notare sensazioni mentolate e di anice stellato; al gusto si percepisce subito la componente glicerica, sapidità e acidità si alternano regalando al vino un’ottima beva; PAI (Persistenza Gusto Olfattiva) importante. Un prodotto che si può tranquillamente accompagnare a preparazioni a base di carne bianca come l’arista.
Nobilis, muffato di Vermentino, la vendemmia viene effettuata a novembre su filari dedicati e attaccati dalla “Botritis Cinerea”, ovvero la Muffa Nobile, sui quali si effettua un defogliamento a settembre. Due o tre volte la settimana si passa tra le piante per eseguire una pulizia dei singoli grappoli. Il prezioso nettare riposa, infine, per un anno in barrique. Il color giallo ambrato si muove morbidamente nel bicchiere; il bouquet regala profumi di albicocca, nespola, agrumi canditi, anice e delicate sfumature di pasticceria. In bocca la dolcezza viene bilanciata dall’acidità. Un prodotto che si abbina splendidamente, oltre che ai classici dolci, a formaggi stagionati, come i pecorini della tradizione toscana.

Possiamo concludere dicendo che Fattoria Terre del Marchesato è un’azienda giovane e dinamica che, soprattutto negli ultimi anni, ha fatto parlare di se nella realtà vitivinicola bolgherese. Una Cantina che lega il suo nome al Vermentino, ma che rimane impressa anche per i suoi vini rossi.



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