11 febbraio 2014

I VINI DOLCI: NUOVA REALTA’ BOLGHERESE

I VINI DOLCI: NUOVA REALTA’ BOLGHERESE

Bolgheri, una realtà enologica di grande importanza, famosa in tutto il mondo per i suoi grandi vini rossi; territorio che ha dato i natali al primo grande Super Tuscan.
Non tutti sanno che nel primo disciplinare del 1983 erano tutelati solo i vini bianchi e i rosati. Ora, da qualche anno, hanno fatto la loro comparsa i vini dolci; cinque le aziende che si sono cimentate in questa impresa. I vitigni utilizzati sono diversi così come lo sono i prodotti ottenuti. Vediamoli nel dettaglio:
Dedicato a Vincenzino (Fornacelle): un vino dolce dedicato al padre di Stefano Billi, proprietario dell’azienda, scomparso qualche anno fa. 100% Fiano; i grappoli fanno un appassimento in pianta e si esegue una vendemmia tardiva circa a metà novembre. Nel bicchiere si presenta come ambra lucente. Il bouquet è delicato e variegato. L’albicocca la fa da padrona, seguono poi note di arance candite e miele; sul finale, delicati sentori eterei avvolgono il tutto. In bocca un dolce non stucchevole; si accompagna bene a formaggi di media stagionatura e a dolci di pasta frolla, come ad esempio una crostata all’albicocca e perché no alla Campigliese.
Lunatico (Cipriana): una delle aziende più antiche della zona del bolgherese; ci propone un vino ottenuto da 100% Aleatico passito affinato un anno in una piccola barrique; sì, solamente una, che ci regala circa 300 bottiglie da 375 cl. L’ultimo nato tra queste nuove realtà dolci; infatti la prima annata è del 2011 e la seconda sta riposando per dare il meglio di sé il prossimo anno. Un rosso rubino cupo che piano piano si apre nel bicchiere. Il primo sentore è quello degli aromi primari del vitigno, poi si sviluppano note balsamiche e di macchia mediterranea. L’acidità ben presente rende il prodotto di buona beva adatto ad accompagnare crostate ai frutti di bosco.
Nobilis (Terre del Marchesato): nasce da grappoli di Vermentino attaccati dalla Botrytis Cinerea “muffa nobile”, sviluppatasi grazie a delle particolari condizioni climatiche di quella zona; nebbie mattutine e sole pomeridiano. La raccolta avviene i primi di Novembre. Affina per dodici mesi in barrique nuove e se ne producono circa 2000 bottiglie da 375cl. Il vino si presenta giallo paglierino con delicate note di zafferano che lasciano poi il posto a quelle caratteristiche del Vermentino dell’Emilio Primo prodotto dall’azienda. Piano piano, si fanno spazio sfumature di pesca gialla, albicocca e miele di erica. L’acidità è ben presente e il residuo zuccherino, per questa tipologia, da spazio ad abbinamenti sia dolci che salati.
Virivè (Casa di Terra): 100% Alicante, appassito naturalmente in pianta, vinificato secondo tradizione e affinato in carati di rovere francese. Un rosso rubino profondo, dal bouquet intrigante e articolato. Al primo naso sorprendono le note di cassis e piccoli frutti neri sotto spirito, in seguito si sprigionano sfumature incensate, balsamiche di macchia mediterranea; in bocca è avvolgente e con una PAI (Persistenza Aromatica Intesa) importante. Perfetto in abbinamento con cioccolato o dolci a base di cacao.
Ornus (Tenuta Ornellaia): 100% Petit Manseng, i vigneti sono situati nella parte alta di Bellaria; color oro antico con riflessi più o meno intensi secondo l’annata. Quest’ultima influisce sul bouquet. Il naso di grande complessità con intense note di frutta esotica matura, pesca, albicocche secche e miele; l’annata 2010 ha note un po’ più fresche che ricordano la linfa. In bocca colpisce una grande ricchezza, dove la dolcezza è perfettamente bilanciata da intense note fruttate e un’acidità viva e fresca che non può mancare in un grande passito. In bocca il 2008 risulta più ricco di zuccheri, dovuti alle elevate temperature; il lungo finale è accompagnato da note di tostatura e di caramello. Per il momento si producono circa 1500 bottiglie, ma l’obiettivo è di raddoppiare la produzione. Rispetto agli altri vini dolci della zona Ornus si differenzia, oltre che per la scelta del vitigno e dello stile, anche per la particolare forma della bottiglia che ricorda un po’ le “anfore” del passato.

Aleatico, Alicante, Fiano, Petit Manseng, Vermentino; passito, muffato o vendemmia tardiva: cinque realtà uniche e particolari da conoscere e degustare a seconda della situazione.



Dopo i vini dolci che cosa ci regalerà questo territorio così particolare? Magari un vino mosso o perché no uno spumante!

(Articolo pubblicato su Bolgheri News luglio 2013)

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