22 febbraio 2014

Al Ristorante sì, ma la bottiglia la porto io!

Quante volte si va al ristorante, per passare una serata diversa? Poi, al momento della scelta del vino, ci si chiede: “ Ma con tante belle etichette nella mia cantina, mi sarebbe piaciuto portare una delle mie!”. Allora come la mettiamo! Molte volte si rinuncia al ristorante per trovarsi a casa, tra amici, arrangiandosi nel mangiare, solo per il gusto di aprire la bottiglia “giusta”, senza poi dover andare a chiedere un mutuo in banca!
Visti poi i tempi che corrono, questa domanda risuona sempre di più nella testa e nei discorsi degli amanti del buon vino che spendono già per potersi comprare quella bottiglia, di quel produttore e di quell’annata. Quanti magari escono a mangiare al ristorante e si riducono poi a scegliere una bottiglia “anonima” giusto per bere qualche cosa, che non sia acqua.

La soluzione è il BYOB, Bring Your Own Bottle, cioè portare la propria bottiglia, e dare la possibilità al cliente di aprire il proprio vino. Un’usanza iniziata negli Stati Uniti, che si è poi rapidamente diffusa in Canada, Australia, Nuova Zelanda e Inghilterra. Anche in Francia esiste da qualche tempo il movimento che promuove il cosiddetto "diritto di tappo". Al ristoratore non resta che mettere un tot per il corkage fee, assolutamente giusto.
Ma in Italia siamo dei “parvenue”! Non siamo soliti portare al ristorante una nostra bottiglia per paura del pensiero della gente e di quello del proprietario.

Ora a Milano c’è un’ opzione: il ristorante Ad Maiora, nelle vicinanze di Corso Lodi, forse l’unico BYOB vero da queste parti. Una soluzione tanto semplice quanto geniale che fa tornare il sorriso a chi vuole uscire a cena senza rinunciare alla sua passione per certe etichette.
Qui la storia è completamente diversa e, anzi, il BYOB è addirittura incoraggiato. Provare per credere! Non si dovrà nascondere la bottiglia e chiedere, magari con sguardo supplicante, di poterla aprire.
Non è solo questo che rende Ad Maiora un posticino unico e piacevole; la location comprende un massimo di 14 coperti sparsi in piccoli tavoli su due livelli per garantire l’intimità degli ospiti. Quante volte, la serata viene “disturbata” dai commensali vicini o dai tavoli troppo attaccati l’uno all’altro! Tranquillità e cura del servizio, sono alla base della filosofia del locale, da qui la scelta di un solo turno.
Massimo Prati, chef e patron di casa, propone una cucina di alto livello, basata su ingredienti freschissimi, che variano secondo la stagione, e di qualità, incentrata sulla tradizione italiana ma interpretata in chiave moderna. Classica, originale e rispettosa dei sapori autentici che vengono sempre esaltati.
Lo chef, fino a qualche anno fa, era un informatico e cuoco solo per diletto, che ha deciso di fare della propria passione una professione, investendo così il suo futuro e mettendoci tutto se stesso. Stile e filosofia sono ben riassunti nel video disponibile sul sito del ristorante, dove si possono trovare anche tutte le informazioni pratiche.

E se uno non ha voglia, o non ha la disponibilità, di portare la propria bottiglia, o bottiglie, da casa? Ci si deve rassegnare a bere solo acqua? Assolutamente no! Qui tutti i vini in carta si possono scegliere ed ordinare al bicchiere, pratica, sfortunatamente, non è molto diffusa. In carta vediamo una bottiglia particolare! La possiamo ordinare e se non la si finisce, viene preparata da portar via, perché, come dice Massimo, “l’avete pagata, ed è vostra”.
 
Questi e molti altri gli ingredienti per passare una bella serata per i “fanatici” del buon vino, che, finalmente, potranno gustare la qualità e la tranquillità del ristorante senza rinunciare a far sfoggio della propria cantina.
Che altro dire: provare per credere!

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