Quante volte si va al ristorante, per passare una serata
diversa? Poi, al momento della scelta del vino, ci si chiede: “ Ma con tante
belle etichette nella mia cantina, mi sarebbe piaciuto portare una delle mie!”.
Allora come la mettiamo! Molte volte si rinuncia al ristorante per trovarsi a
casa, tra amici, arrangiandosi nel mangiare, solo per il gusto di aprire la
bottiglia “giusta”, senza poi dover andare a chiedere un mutuo in banca!
Visti poi i tempi che corrono, questa domanda risuona
sempre di più nella testa e nei discorsi degli amanti del buon vino che
spendono già per potersi comprare quella bottiglia, di quel produttore e di
quell’annata. Quanti magari escono a mangiare al ristorante e si riducono poi a
scegliere una bottiglia “anonima” giusto per bere qualche cosa, che non sia
acqua.
La soluzione è il BYOB, Bring Your Own Bottle, cioè portare la
propria bottiglia, e dare la possibilità al cliente di aprire il proprio vino.
Un’usanza iniziata negli Stati Uniti, che si è poi rapidamente diffusa in
Canada, Australia, Nuova Zelanda e Inghilterra. Anche in Francia esiste da
qualche tempo il movimento che promuove il cosiddetto "diritto di
tappo". Al
ristoratore non resta che mettere un tot per il corkage fee,
assolutamente giusto.
Ma in Italia siamo dei
“parvenue”! Non siamo soliti portare al ristorante una nostra bottiglia per
paura del pensiero della gente e di quello del proprietario.
Ora a Milano c’è un’ opzione: il ristorante Ad Maiora, nelle
vicinanze di Corso Lodi, forse l’unico BYOB vero da queste parti. Una
soluzione tanto semplice quanto geniale che fa tornare il sorriso a chi vuole
uscire a cena senza rinunciare alla sua passione per certe etichette.
Qui la storia è completamente diversa e, anzi, il BYOB
è addirittura incoraggiato. Provare per credere! Non si dovrà nascondere la
bottiglia e chiedere, magari con sguardo supplicante, di poterla aprire.
Non è solo questo che rende Ad Maiora un posticino
unico e piacevole; la location comprende un massimo di 14 coperti sparsi in
piccoli tavoli su due livelli per garantire l’intimità degli ospiti. Quante volte,
la serata viene “disturbata” dai commensali vicini o dai tavoli troppo
attaccati l’uno all’altro! Tranquillità e cura del servizio, sono alla base
della filosofia del locale, da qui la scelta di un solo turno.
Massimo Prati,
chef e patron di casa, propone una cucina di alto livello, basata su
ingredienti freschissimi, che variano secondo la stagione, e di qualità,
incentrata sulla tradizione italiana ma
interpretata in chiave moderna. Classica,
originale e rispettosa dei sapori autentici che vengono sempre esaltati.
Lo chef, fino a qualche anno fa, era un informatico
e cuoco solo per diletto, che ha deciso di fare della propria passione una
professione, investendo così il suo futuro e mettendoci tutto se stesso. Stile
e filosofia sono ben riassunti nel video disponibile sul sito del ristorante, dove si possono trovare anche tutte le informazioni
pratiche.
E se uno non ha voglia, o non ha la
disponibilità, di portare la propria bottiglia, o bottiglie, da casa? Ci si
deve rassegnare a bere solo acqua? Assolutamente no! Qui tutti i vini in carta
si possono scegliere ed ordinare al bicchiere, pratica, sfortunatamente, non è molto
diffusa. In carta vediamo una bottiglia particolare! La possiamo ordinare e se non
la si finisce, viene preparata da portar via, perché, come dice Massimo, “l’avete pagata, ed è vostra”.
Questi
e molti altri gli ingredienti per passare una bella serata per i “fanatici” del
buon vino, che, finalmente, potranno gustare la qualità e la tranquillità del
ristorante senza rinunciare a far sfoggio della propria cantina.
Che
altro dire: provare per credere!
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