Mi sembra doveroso diffondere questo comunicato stampa a cura di Studio Cru
Conoscere per sapere: il vino come istruzione e cultura
Presentarsi uniti per rilanciare
i valori e la cultura enologica del nostro Paese.
È questa l'idea da cui nasce la
Consulta Nazionale del Vino italiano, progetto che ha mosso ufficialmente i
primi passi il 17 aprile 2015.
A Roma si sono infatti riuniti,
su iniziativa di Onav, i rappresentanti delle maggiori associazioni del
comparto vitivinicolo nazionale, allo scopo di riflettere su alcune tematiche
di scottante attualità.
La Consulta Nazionale del Vino
si propone di affrontare concretamente i problemi del settore a 360° divenendo,
per il consumatore, un punto di riferimento per tutto ciò che concerne la
conoscenza del mondo enologico ed al contempo, di essere elemento propositivo
di interventi sul fondamentale tema dell'educazione al consumo.
Grazie all'adesione al progetto
di una larghissima rappresentanza di Associazioni tra cui: Onav, Agivi, Ais,
Aspi, Associazione Nazionale Le Donne del Vino, Movimento Turismo del Vino,
Fisar, Fivi e SlowFood, oggi sono dunque state gettate le basi di quello che
sarà un lungo percorso di sensibilizzazione nei confronti delle Istituzioni e
dei consumatori. Ognuna delle associazioni presenti ha infatti, per propria
natura, diversi approcci e finalità. Fondamentale è perciò trovare un
linguaggio ed uno scopo comune, che consenta di approntare un piano di lavoro
ben definito, che possa essere sottoposto alle istituzioni.
Il primo punto su cui si
concentrerà il lavoro della Consulta sarà l'introduzione di una appropriata
istruzione sulla vite e sul vino , sullo stile di alimentazione mediterraneo,
in cui fondamentale è l'abbinamento cibo-vino, e sul valore del territorio vinicolo italiano,
della sua storia e della sua gastronomia già nel percorso scolastico, come
avviene in altri Paesi dell'Unione Europea.
Di primaria importanza è infatti
l'avvicinamento del consumatore al mondo del vino, alla sua storia millenaria e
ai suoi valori perché solo attraverso la “conoscenza” si potrà dare nuovo
respiro al comparto, valorizzando quella
tipicità ed unicità del prodotto vino così strettamente legata al territorio e
alla cultura del Gusto Italiano.
La Consulta è aperta a nuove
adesioni da parte di Associazioni ed Istituzioni e già in un futuro prossimo si
prevede l'ampliamento dei partecipanti con alcune altre importanti presenze.
PERCHÉ FIVI ADERISCE ALLA CONSULTA DEL VINO ITALIANO
La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti apporterà sostanza
e concretezza per difendere lo stile e la cultura mediterranea
La FIVI è tra i fondatori della Consulta Nazionale del Vino Italiano. La sua convinta adesione nasce dall'esperienza maturata in ambito europeo con la CEVI, la Confederation Europeenne des Vigneron Independant, organismo che raggruppa le associazioni nazionali di vignaioli. In altri stati esistono già infatti tavoli di discussione interprofessionali che agiscono efficacemente sulle politiche nazionali, la cui esperienza potrà essere portata nel nostro paese dai Vignaioli Indipendenti.
La
FIVI, che rappresenta solamente vignaioli che coltivano le proprie vigne e
curano personalmente il proprio prodotto, si propone di portare alla consulta
un apporto di concretezza e sostanza. “Attraverso la Consulta – spiega Saverio
Petrilli, segretario nazionale della FIVI - possiamo operare educando ai
valori di un modello produttivo agricolo legato al territorio”. Sono i valori
che caratterizzano l'area Mediterranea e portano a considerare il vino come un prodotto
della terra e un alimento della dieta quotidiana da consumare con naturale
moderazione. Un modello di comportamento finora poco promosso in Europa, anche
negli stessi paesi mediterranei.
“La
nostra attività – prosegue Petrilli – si rivolgerà primariamente alle scuole.
Rappresentano il nostro futuro, oggi così fortemente contaminato da modelli
provenienti da tutto il mondo: mostreremo in maniera chiara cosa è il modello
Mediterraneo, dando l'opportunità di scegliere consapevolmente e non
passivamente. Inoltre ci rivolgeremo
alle istituzioni e alle forze politiche, fornendo il quadro completo
delle necessità del nostro settore, dei problemi, del valore culturale ed
economico che rappresenta”.
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FIVI - Federazione Italiana dei Vignaioli
Indipendenti
La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI)
è un'associazione nata nel 2008 con lo scopo di rappresentare la figura del
viticoltore di fronte alle istituzioni, promuovendo la qualità e autenticità
dei vini italiani. Per statuto, possono aderire alla FIVI solo i produttori che
soddisfano alcuni precisi criteri: "Il Vignaiolo FIVI coltiva le sue
vigne, imbottiglia il proprio vino, curando personalmente il proprio prodotto.
Vende tutto o parte del suo raccolto in bottiglia, sotto la sua responsabilità,
con il suo nome e la sua etichetta".
Attualmente sono circa 900 i
produttori associati, da tutte le regioni italiane, per un totale di circa
9.000 ettari di vigneto, per una media di circa 10 ettari vitati per azienda
agricola. 65 sono i milioni di bottiglie commercializzate e il fatturato totale
supera 0,6 miliardi di euro, per un valore in termini di export di 240 milioni
di euro. I 9.000 ettari di vigneto sono condotti per il 49 % in regime
biologico/biodinamico, per il 10 % secondo i principi della lotta integrata e
per il 41 % secondo la viticoltura convenzionaleVISUALIZZA GALLERIA IMMAGINI IN ALTA RISOLUZIONE
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