TENUTA
PALMERI: ELEGANZA E POTENZA
Avola,
Siracusa nella calda e assolata Sicilia; una Tenuta circondata da vigneti
convertiti in biologico, leguminose tra i filari e grande cura della vite sono
le linee guida della produzione di “Tenuta Palmeri”.
Dieci
ettari vitati a Merlot, Syrah, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Petit
Verdot, Nero d’Avola e Ancelotta, per quando riguarda i vitigni a bacca rossa;
Chardonnay, Grillo e Moscato di Noto, per quelli a bacca bianca. L’allevamento
ad alberello, tipico di questa regione, e quello a spalliera sono stati scelti
per queste vigne “cullate” dalle brezze marine e “protette” dai monti
circostanti.
Sono stata
contattata a ottobre dall’amministratore per assaggiare la loro produzione: due
rossi e un bianco. Non sapevo molto né dell’azienda né del blend usato per la
realizzazione di questi vini, quindi, la degustazione che mi sono ritrovata a
fare, è stata veramente alla cieca. Inizialmente ho assaggiato il Palmeri bianco 2009; un vino dal color giallo paglierino con
riflessi dorati. Al naso il bouquet è intenso, intrigante e abbastanza
complesso; si sprigionano note di frutta gialla e tropicale, con prevalenza di
pesca e melone, con un sottofondo di erba appena tagliata. Solo al secondo
naso, la nota marcante del moscato, vitigno aromatico, viene fuori regalandoci
sentori di salvia sclarea. In bocca si presenta morbido e avvolgente; l’entrata
è bella, piacevole è la sensazione glicerica in bocca. Il finale non è
lunghissimo e chiude con un retrogusto leggermente ammandorlato. Il residuo
zuccherino è evidente, quasi abboccato. Grazie alle sue caratteristiche il
prodotto trova l’approvazione di un largo pubblico sia femminile, per le note
dolci, sia maschile per la sua particolarità.
Due
i vini rossi in gamma: Palmieri Blu 2010
si presenta con un rosso rubino cupo e una bella massa colorante, quasi ink. Il
bouquet evidenzia sentori di composta di mirtilli e more, note di sottobosco,
profumi terziari in evoluzione. E’ un’alternanza di note vegetali, pietra
focaia, note speziate e pepate. Al secondo naso si evidenziano sentori di resina
e note balsamiche. L’alcol è un po’ prepotente all’inizio, ma si può anche
concedere qualche “difetto” di gioventù. L’entrata è avvolgente, morbida e
stupisce per la freschezza. Il tannino non è ancora ben integrato, ma essendo
giovane, gli diamo ancora qualche anno per ingentilirsi. Il retrogusto è
ammandorlato e ha una media persistenza.
Palmeri Rosso 2009, vino di punta
dell’Azienda, si presenta di un rosso rubino cupo con sfumature granate. Un
vino consistente; lacrime e archetti quasi a fatica si staccano dal bicchiere.
Al naso risulta intenso e complesso; un bouquet sicuramente intrigante, etereo,
vanigliato e fruttato; si evidenziano sfumature di mirtillo, cassis, resine,
spezie dolci, ciliegie sotto spirito, menta e pino marittimo. All’inizio un po’
chiuso, si apre poi mettendo in mostra tutte le sue potenzialità. L’entrata è
suadente ed elegante. La glicerina avvolge delicatamente la bocca quasi a
proteggere le papille gustative dall’importante titolo alcolometrico volumico;
un alcol perfettamente integrato, non così evidente come all’aspetto olfattivo.
Il tannino presente è morbido ed elegante; la persistenza gusto-olfattiva è
incredibile, sembra non voler finire mai.
Entrambi
i vini rossi stupiscono per la loro freschezza, l’acidità presente aiuta a dare
“leggerezza” ai prodotti. Vini siciliani che rispecchiano il territorio, ma con
un tocco di internazionalità la quale gli permette di farsi notare in tutte le
occasioni.
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