Garda Day: narrazioni,
dibattiti e degustazioni all’interno di “Olio Officina Food Festival”
Dal 22 al 24 gennaio, il Palazzo delle
Stelline nel cuore di Milano, è stato il palcoscenico della quarta edizione di Olio Officina Food Festival; tre giorni intensi, un programma ricco e variegato.
Durante la
prima giornata è andato in scena Garda Day: uno spazio interamente
dedicato all’apprezzatissimo olio extra vergine di oliva Garda DOP. L’intento è
stato mettere in luce non solo l’olio, in quanto tale, ma anche altri aspetti correlati
come il turismo dell’olio, che rappresenta uno dei punti di forza, sempre molto
gradito e in continua crescita.
Il via ai
lavori è stato dato da Luigi Caricato
,patron della manifestazione e autore del libro “Olio
di lago”, che
insieme a Laura Turri, vicepresidente Consorzio DOP Garda , ci hanno ricordato la presenza degli
uliveti sul territorio fin dal III sec. d. C. Si è poi illustrato l’importanza
della DOP e le proposte dell’olioturismo, esistito da sempre sul Lago, alla cui
base c'è la tipicità del prodotto, che grazie ad oliveti e frantoi accomuna tre
regioni: Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige. Laura Turri, proprietaria
dell’omonimo Frantoio Turri di famiglia, ci spiega l’importanza del paesaggio,
che, a volte, si dà per scontato, ma che non passa inosservato ai visitatori stranieri.
La stessa ha anche anticipato che, dopo ben
18 anni, fine dicembre 2014 il Consorzio di Tutela Olio Extra Vergine di Oliva Garda DOP
ha vinto la battaglia per correggere il disciplinare di produzione dell’Olio Garda
DOP. Ad esempio si può utilizzare la denominazione unica «Garda» per tutta la
produzione ottenuta nella zona geografica delimitata
eliminando l’obbligo di utilizzare le menzioni geografiche aggiuntive . Sono stati, inoltre,
migliorati alcuni parametri produttivi e qualitativi dell’olio e implementate
le informazioni in etichetta a maggiore garanzia dei consumatori; come la
descrizione organolettica generale dell’olio DOP «Garda».
L’acidità massima
totale, espressa in acido oleico, passa da 0,6% a 0,5 % massimo per tutta la
produzione Garda, valore precedentemente richiesto solo per la produzione Garda
Trentino.
Il valore massimo dei
perossidi viene uniformato ad un valore pari a 14, anche in questo caso limite
precedentemente fissato solo per la produzione Garda Trentino. È stata corretta
la dimenticanza del termine tradizionale Frantoio accanto alla varietà
Casaliva, termine erroneamente omesso nella domanda originale del 1996 per il
Garda Orientale e presente nel Garda Bresciano e Trentino. La presenza anche
del nome Frantoio come nome tradizionale degli olivi, insieme o in sostituzione
di Casaliva, è testimoniato dalle liste varietali dei comuni della sponda
orientale del lago, elencate nei testi di olivicoltura degli anni ottanta.
Per lo stesso motivo è stato
necessario correggere il termine «Less» o «Lezzo», vecchi sinonimi di Leccino,
sostituendoli con «Leccino». La correzione degli errori ha permesso di
stabilire per la denominazione unica «Garda», il «Garda Orientale» e il «Garda
Bresciano», la seguente composizione varietale: Casaliva, Frantoio e Leccino
per almeno il 55 %; possono altresì, concorrere altre varietà presenti negli
oliveti in misura non superiore al 45 %. Tale correzione non modifica la
composizione varietale reale degli oliveti, in quanto rispecchia da
sempre la realtà olivicola produttiva dei comuni attorno al
lago di Garda orientale e non determina differenze nell’olio che mantiene la
sua uniformità per tutta la denominazione Garda, avendo solo «differenze
organolettiche che solo degli esperti possono percepire», come già riportato
nel documento originale del 1996. Le rese sono state portate da 5 000 a 6 000
kg/ha.
L’intervento di Laura
Turri si è concluso con la presentazione di 5 infografiche
che raccontano il territorio e che aiuteranno i consumatori a capire meglio la
realtà della DOP.
Degno di nota l’intervento di Maria Loda,
imprenditrice in estetica naturale, che spiega come l’olio si possa usare nel
campo della cosmesi per ottenere prodotti di nicchia come i suoi saponi, dal
valore “artistico” vista la limitatissima produzione e alta qualità
conferitagli dalla materia prima.
Proseguendo Michele Bertuzzo, di Studio Cru, ha proiettato, in anteprima il
cortometraggio d'autore realizzato da
Mauro Fermariello di Winestories.
La giornata si è conclusa con una
degustazione di 6 oli, tre da blend e tre monovarietali di Casaliva, condotta
da Paolo Venturini, del Frantoio Montecroce, e un brindisi con
un Bardolino DOC Chiaretto Spumante.
Articolo in parte già pubblicato su Viniplus di Lombardia n° 8 marzo 2015
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