2 febbraio 2015

Vitae, la guida che manca al mondo dell’olio

Dal 22 al 24 gennaio, il Palazzo delle Stelline nel cuore di Milano, è stato il palcoscenico della quarta edizione di Olio Officina Food Festival; tre giorni intensi, un programma ricco e variegato: degustazioni di olio, aceto, arte e conferenze. Sabato 24, tra i vari dibattiti condotti da Luigi Caricato, oleologo, ideatore e direttore di Olio Officina Food Festival, troviamo anche l’intervento di Antonello Maietta, Presidente Associazione Italiana Sommelier, relatore fisso della manifestazione. Quest’anno l’input è stato dato dall’uscita della prima edizione della guida dell’AIS “Vitae”, lo stesso nome dalla rivista ufficiale dell’associazione. “Vitae” è stato scelto giocando un po’ sulle parole e il loro significato, spiega Maietta. Infatti, vitae è il genitivo di vita, ma è anche la pronuncia del nome della pianta che ci regala l’uva.
Luigi Caricato collabora da tempo con l’associazione e nel primo numero della rivista Vitae, dichiara: “Ciò che mi piace e apprezzo di più di AIS – rispetto a realtà analoghe del mondo dell’olio, ma non altrettanto determinanti – è la visione popolare che la contraddistingue. L’aver aperto a un pubblico vasto, molto spesso di non addetti ai lavori, è stata la carta vincente. Ed è quanto è necessario compiere anche sul fronte dell’olio, dove ci si sta invece impaludando, inchiodandosi sui tecnicismi, ma senza aver finora consentito quel salto di qualità verso una cultura diffusa – appunto: popolare – da compiere il prima possibile, in modo da rigenerare il vetusto mondo dell’olio e salvarlo dalle proprie ombre.”

Da qui prende spunto il dibattito tra Luigi Caricato e Antonello Maietta: l’AIS può aiutare l’olio a diventare più popolare?
Il Presidente Maietta ricorda che lunga è la storia dell’Associazione Italiana Sommelier, fondata il 7 luglio 1965; quest’anno ricorre l’anniversario dei suoi primi cinquant’anni. Tanto si è fatto, ma tanto si dovrà ancora fare. Poi con ilarità il Presidente racconta un simpatico siparietto postato sulla sua pagina Facebook: Televisione tenuta accesa soltanto per stare sveglio… fiction di Canale 5… poi un sussulto. Lui: "ci porti un buon vino di Borgogna". Cameriere: "abbiamo quello dell'86". Lui: "benissimo, ci porti quello", senza neanche chiedere se bianco o rosso. Abbiamo il pane assicurato per almeno 3 generazioni. Questo per dire che c’è ancora tanto da fare per poter diffondere la cultura del vino.
L’AIS è in continua evoluzione per poter essere sempre più vicina al consumatore finale. Un primo passo, in questa direzione, è stata la creazione di “Vitae”, una Guida completamente autogestita e che si auto sostiene con le quote degli associati, dove non esiste pubblicità. Un prodotto che riesce a guidare chi acquista e questo le dà autorevolezza. Le Associazioni dell’olio, per ritornare al tema del dibattito, sono varie, ma nessuna però ha la forza di incidere sul consumatore. Molte Aziende che fanno vino producono anche olio, ma a volte questo fa si che quest’ultimo diventi un elemento secondario. Nella realizzazione di Vitae si è pensato che fosse ancora prematuro associare l’olio al vino, anche perché i sommelier non sono ancora pronti.  In fase di realizzazione ci sono già i corsi per formare degli assaggiatori di olio, per gli associati, ma questi non avranno carattere tecnico. Quando l’AIS si occuperà di olio il linguaggio dovrà essere semplice e fruibile, questo aiuterà la diffusione della cultura di questo prodotto.
Sicuramente una sinergia tra gli assaggiatori di olio e di vino ci sarà, ma per ora è importante formare dei comunicatori capaci di relazionarsi con le persone che acquistano normalmente olio.
Appuntamento quindi alla prossima edizione di Olio Officina Food Festival.






                                                               Articolo già pubblicato su http://www.aislombardia.it


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