Dal 22 al 24 gennaio, il Palazzo delle
Stelline nel cuore di Milano, è stato il palcoscenico della quarta edizione di Olio Officina Food Festival; tre giorni intensi, un programma ricco e variegato: degustazioni di
olio, aceto, arte e conferenze. Sabato 24, tra i vari dibattiti condotti da Luigi
Caricato, oleologo, ideatore e direttore di Olio Officina Food Festival, troviamo anche l’intervento
di Antonello Maietta, Presidente Associazione Italiana Sommelier, relatore
fisso della manifestazione. Quest’anno l’input è stato dato dall’uscita della
prima edizione della guida dell’AIS “Vitae”, lo stesso nome dalla
rivista ufficiale dell’associazione. “Vitae” è stato scelto
giocando un po’ sulle parole e il loro significato, spiega Maietta. Infatti, vitae
è il genitivo di vita, ma è anche la pronuncia del nome della pianta che ci
regala l’uva.
Luigi Caricato collabora da tempo con l’associazione
e nel primo numero della rivista Vitae, dichiara: “Ciò che
mi piace e apprezzo di più di AIS – rispetto a realtà analoghe del mondo
dell’olio, ma non altrettanto determinanti – è la visione popolare che la
contraddistingue. L’aver aperto a un pubblico vasto, molto spesso di non
addetti ai lavori, è stata la carta vincente. Ed è quanto è necessario compiere
anche sul fronte dell’olio, dove ci si sta invece impaludando, inchiodandosi
sui tecnicismi, ma senza aver finora consentito quel salto di qualità verso una
cultura diffusa – appunto: popolare – da compiere il prima possibile, in modo
da rigenerare il vetusto mondo dell’olio e salvarlo dalle proprie ombre.”
Da qui
prende spunto il dibattito tra Luigi Caricato e Antonello Maietta: l’AIS può aiutare l’olio a diventare più
popolare?
Il
Presidente Maietta ricorda che lunga è la storia dell’Associazione
Italiana Sommelier, fondata il 7 luglio 1965; quest’anno
ricorre l’anniversario dei suoi primi cinquant’anni. Tanto si è fatto, ma tanto
si dovrà ancora fare. Poi con ilarità il Presidente racconta un simpatico
siparietto postato sulla sua pagina Facebook: Televisione
tenuta accesa soltanto per stare sveglio… fiction di Canale 5… poi un sussulto. Lui: "ci porti un buon vino di
Borgogna". Cameriere: "abbiamo quello dell'86". Lui:
"benissimo, ci porti quello", senza neanche chiedere se bianco o
rosso. Abbiamo il pane assicurato per almeno 3 generazioni. Questo per dire che c’è ancora tanto da fare per poter
diffondere la cultura del vino.
L’AIS
è in continua evoluzione per poter essere sempre più vicina al consumatore
finale. Un primo passo, in questa direzione, è stata la creazione di “Vitae”,
una Guida completamente autogestita e che si auto sostiene con le quote degli
associati, dove non esiste pubblicità. Un prodotto che riesce a guidare chi
acquista e questo le dà autorevolezza. Le Associazioni dell’olio, per ritornare
al tema del dibattito, sono varie, ma nessuna però ha la forza di incidere sul
consumatore. Molte Aziende che fanno vino producono anche olio, ma a volte
questo fa si che quest’ultimo diventi un elemento secondario. Nella
realizzazione di Vitae si è pensato che fosse ancora prematuro associare l’olio
al vino, anche perché i sommelier non sono ancora pronti. In fase di realizzazione ci sono già i corsi
per formare degli assaggiatori di olio, per gli associati, ma questi non
avranno carattere tecnico. Quando l’AIS si occuperà di olio il linguaggio dovrà
essere semplice e fruibile, questo aiuterà la diffusione della cultura di
questo prodotto.
Sicuramente
una sinergia tra gli assaggiatori di olio e di vino ci sarà, ma per ora è
importante formare dei comunicatori capaci di relazionarsi con le persone che
acquistano normalmente olio.
Appuntamento quindi alla prossima edizione di Olio Officina Food Festival.
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