Monforte d’Alba, Località Bussia,
circondati da uno splendido panorama vitivinicolo, nella cantina di Giacomo
Fenocchio, il 15 maggio ha avuto luogo un’insolita degustazione. Si può dire che un Bolgheri DOC
Superiore ha fatto la conoscenza del Barolo. Due uvaggi diversi, due vini
differenti, accomunati da una grande eleganza.
Sei annate a confronto…2001, 2003, 2004,
2005, 2007… uguali per entrambe le tipologie…2011 per Bolgheri e 2010 per il
Barolo.
La filosofia produttiva
dell’azienda FORNACELLE prende origine dal sapere contadino e dal rispetto per
i cicli stagionali della natura, per arrivare all’utilizzo di tecniche moderne,
per salvaguardare l’irripetibilità di un prodotto e del suo territorio. Ogni
cultivar ha una sua peculiarità e viene trattata distintamente nella potatura,
nella selezione dei grappoli, nel diradamento fogliare e in vendemmia.
GUARDA BOSCHI BOLGHERI D.O.C. SUPERIORE è
il toponimo di una zona, già vigneto dei Conti Della Gherardesca, dove, da
impianti del 1998, si producono le uve per realizzare questo vino. Il vigneto è
posizionato a 40-60 m. sul livello del mare, all’interno di una zona, che per
la sua conformazione, è stata denominata Anfiteatro Bolgherese, con esposizione
a Sud.
Un
taglio bordolese composto da 40% Merlot, 30% Cabernet Franc e 30% Cabernet
Sauvignon.
Ogni singolo vitigno viene vinificato in
purezza in barrique aperte di rovere francese. Fermentazione e macerazione
hanno una durata di 18 giorni e vengono utilizzati soltanto i lieviti presenti
nell’uva. L’affinamento si svolge per 15 mesi nelle stesse barrique, nuove, in
cui è avvenuta la fermentazione e poi per 12 mesi in bottiglia. Il vino non
subisce alcuna filtrazione.
Ricordiamo che il Guarda Boschi è stato un Bolgheri DOC fino alla vendemmia 2005, “ le vigne erano ancora troppo giovani per
produrre un Superiore” – spiega Stenano Billi- “ma in realtà nulla è cambiato a livello produttivo e di selezione! È stata solo una
scelta aziendale!”.
La degustazione ha messo in luce
l’eleganza dei vini e la loro evoluzione nel tempo…
2001 granato, con profumi terziari evidenti;
liquirizia e spezie dominano incontrastate;
2003 a dispetto dell’annata, la più calda del
decennio, ancora vivo e presente; note eteree e di frutta in composta;
2004 note fruttate di sottobosco e cassis,
grande freschezza, tannino morbido;
2005 naso elegante e articolato che va dal
sottobosco alle visciole, dalla resina alla vaniglia. Avvolgente e persistente
in bocca;
2007 si differenzia per una leggera nota
vegetale più evidente rispetto alle altre annate.
2011 ancora giovane, ma dalle grandi
potenzialità. Piacevole, avvolgente con un tannino graffiante che ci fa
intravedere un grande vino in evoluzione sotto mentite spoglie.
Ricordiamo la coraggiosa scelta aziendale
di non uscire con nessun “Superiore” 2010, ritenendoli non all’altezza a causa
della difficile annata.
Barolo uguale
Nebbiolo, vino elegante e austero, ma il cru Bussia, a Monforte d’Alba,
è riconosciuto come uno dei più vocati; regala vini con caratteristiche particolari: profumi che nel tempo evolvono in
goudron, elevata struttura, grande mineralità e con un colore molto
intenso.
Il Barolo Bussia
dell’Azienda Fenocchio è prodotto da un vigneto di circa 5 ettari con esposizione a Sud – Sud/Ovest, posizionato a 300 metri s.l.m.; l’età media delle viti è di 30 anni.
La vinificazione
avviene mediante metodo tradizionale
a lunga macerazione; la fermentazione è naturale senza aggiunta di lieviti per
30 giorni circa in vasche di acciaio inox e l’affinamento avviene per 6 mesi in
tini di acciaio inox, 30 mesi in botti di rovere di Slavonia di grande capacità
(35-50 hl) e poi successivamente in bottiglia.
2001 rosso granato scarico, tipico del Nebbiolo;
pot-pourri
di rosa con note di chinotto, elegante e fresco, con trama sottile;
2003 annata difficile, ma perfettamente
in forma; tannino presente su note di spezie dolci e pepate;
2004 la rosa prevale in questo bouquet
dolce e una leggera nota di linfa gli da un po’ di verve. Chiude con un finale ammandorlato;
2005 elegante e complesso al naso,
avvolgente e persistente in bocca. Un vino intrigante con morbidi tannini;
2007 morbido, persistente e avvolgente.
L’annata calda dà la sua impronta rendendolo quasi “ruffiano” e di facile beva;
2010 note cupe, frutta, visciole; in
bocca è piacevole, ricco di glicerina, ma con una bella spalla acida. Un vino
che non ci dispiacerebbe ritrovare nel bicchiere tra qualche anno.
Concludendo:
due grandi vini che rispecchiano due territori straordinari…impossibile fare
dei confronti, ma che tutti vorrebbero trovarsi nel bicchiere!
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