BOLGHERI E LE SUE AZIENDE MINORI …MA CHE
RISERVANO GRANDI SORPRESE
Fiumi d’inchiostro sono stati usati per parlare
di Bolgheri e dei suoi vini. Tutto è nato con i Super Tuscan e più precisamente
nel 1968 con la prima etichetta del Sassicaia; da allora molto si fatto e tanto
è cambiato dai vini ai vitigni.
Nella borgata medievale di Castagneto Carducci e
nel territorio circostante, che comprende Bolgheri e Donoratico, si contano
circa 54 aziende, alcune appartenenti al consorzio altre no.
Molte le aziende e molti di più i vini prodotti.
All’ombra dell’aziende più blasonate possiamo trovarne alcune più piccole che meritano
una visita per poter degustare e conoscere prodotti particolari di cui ne
vengono prodotti piccole quantità.
Un’azienda, dove la passione regna sovrana così come
la cura per ogni particolare, è “Fornacelle”
di Stefano Billi, che aiutato dalla moglie Silvia, si occupa dell’intero ciclo
produttivo. Circa otto ettari dove possiamo trovare, oltre ai vitigni bordolesi
per i rossi, Vermentino, Sauvignon Blanc, Sémillon e Fiano per la produzione
dei vini bianchi. La filosofia produttiva dell’azienda agricola prende origine dal sapere
contadino e dal rispetto per i cicli stagionali della natura, ma senza
rifiutare all’utilizzo di alcune tecniche moderne, per salvaguardare
l’irripetibilità del prodotto e del suo territorio. Particolarmente interessante
è la fermentazione alcolica in barrique aperte che viene utilizzata per i vini
rossi superiori, un procedimento che richiede competenza, attenzione e molto
lavoro manuale. Le barrique arrivano direttamente dal fornitore francese senza
uno dei due fondi (che viene consegnato a parte), queste vengono poi messe in
piedi e riempite per due terzi di mosto. La fermentazione avviene perfettamente
e spontaneamente con i soli lieviti autoctoni nell’arco di due settimane circa.
Durante questo processo vengono effettuate ripetute follature manuali, che
favoriscono l’integrazione dei diversi componenti.
L’azienda produce: Guarda Boschi (Bolgheri
Doc Superiore), Foglio 38 (Toscana Igt 100% Cabernet Franc), Erminia
(Toscana Igt 100% Merlot), che prende il nome dalla figlia dei proprietari, e Fornacelle
(Toscana Igt bianco 50% Sémillon 50% Greco). Un gradino sotto, ma degni
di tutto rispetto sono i due vini base: Zizzolo bianco e rosso. I vini prendono
il nome da una vigna dove, un tempo, cresceva un enorme zizzolo (o giuggiolo)
che sovrastava una casetta ormai scomparsa. Conclude la gamma un vino dolce Dedicato
a Vincenzino, dedicato al padre di Stefano Billi, proprietario
dell’azienda, scomparso qualche anno fa (Toscana Igt 100% Fiano).
Sempre nella stessa zona, ma più spostati verso
Donoratico, incontriamo un’altra azienda degna di nota è “Ceralti”. Circa
sette ettari di vigneti tra Castagneto e Bolgheri dove la raccolta avviene manualmente.
I vitigni scelti sono: Cabernet, Merlot, Chardonnay, Traminer, Viognier e
Cabernet Franc. Sorprende la scelta del Traminer nell’uvaggio del “Lunarae
Igt”, un vitigno solitamente coltivato al nord, e che qui viene usato
per dare una nota di aromaticità al vino. L’uvaggio di Chardonnay, Viogner e Traminer
rendono il Lunarae un prodotto veramente
particolare sia all’aspetto olfattivo che gustativo. Interessante è
anche il “Sonoro” (100% Merlot). Un vino da provare sicuramente, per la
sua grande personalità e perché no, da mettere a confronto con altri Merlot in
purezza che si producono sempre in zona. Gli altri vini prodotti sono: Ceralti
(Bolgheri Doc Vermentino), Alfeo (Bolgheri Doc Rosso Superiore)
e Scirè
(Bolgheri Doc Rosso). Particolare è anche Nubia (Igt Bianco) un 100% Cabernet Sauvignon vinificato in bianco.
L’azienda possiede anche un bellissimo
agriturismo immerso nel verde tra ulivi, peschi e vigneti, il tutto
contraddistinto da grande ospitalità e simpatia.
Ma il viaggio tra le piccole aziende bolgheresi
non finisce certo qui, anzi…siamo solo all’inizio!
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