ABRUZZO DI SERA
Per
il secondo anno consecutivo l’Abruzzo è stato protagonista a Milano, il 22
settembre, di una particolare degustazione all’Osteria del Treno presso la Sala Liberty.
Presenti più di 100 etichette, illustrate sapientemente dai vari produttori,
che andavano dagli spumanti ai passiti, dai rossi ai rosati senza dimenticarsi
dei bianchi.
Un’occasione unica
per assaggiare i vini simbolo di questa regione come il Montepulciano d’Abruzzo, il Cerasuolo
d’Abruzzo e il Trebbiano d’Abruzzo
oltre ai classici vitigni del territorio: Pecorino
e Passerina. Ma, forse, la cosa più
interessante è stata il poter assaggiare alcuni vitigni autoctoni, che, in
questo periodo, stanno vivendo un momento magico, come la Cococciola, il Montonico
e il Moscatello di Castiglione a Casauria.
La Cococciola, in passato, era utilizzata in assemblaggio con il
Trebbiano, per conferire freschezza a quest’ultimo, ma abbassando le rese e facendo
una selezione nel vigneto si è visto che poteva regalare prodotti splendidi e
particolari.
L’evidente componente acida di questo vitigno
l’ha reso idoneo per delle prove di spumantizzazione, sia come Metodo Charmat
sia come Metodo Classico, in assemblaggio con altri vitigni o in purezza. Una
di queste aziende è la Cantina Dora Sarchese, che l’utilizza in
purezza per un vino fermo e in uvaggio per il Metodo Classico Brut “Esmery’s”.
Moscatello di Castiglione è un clone di
Moscato autoctono poco produttivo che raggiunge naturalmente un elevato grado
di maturazione. Il “biotipo
Casauriense” è il frutto del lavoro svolto dall’Agenzia regionale per i servizi
di sviluppo agricolo della Regione Abruzzo in collaborazione con il Crivea
Abruzzo e con le Università di Foggia e di Bari; importante è stato anche
l’apporto della famiglia Angelucci, proprietaria dell’omonima Cantina. Questo
impegno congiunto, ha portato al riconoscimento del clone codificato come
Uba-Ra-Mo 16 da parte del Ministero delle politiche agricole e forestali, e ha
evitato, così, il rischio di estinzione per quest’antico vitigno.
L’Azienda
Angelucci utilizza questo Moscatello per la produzione di due vini secchi,
un passito e uno spumante dolce.
Queste sono
solo un esempio delle “chicche”
enologiche che si potevano degustare in questo evento che ha chiuso la
settimana della moda milanese.
Nessun commento:
Posta un commento