23 settembre 2013

ABRUZZO DI SERA


ABRUZZO DI SERA

Per il secondo anno consecutivo l’Abruzzo è stato protagonista a Milano, il 22 settembre, di una particolare degustazione all’Osteria del Treno presso la Sala Liberty. Presenti più di 100 etichette, illustrate sapientemente dai vari produttori, che andavano dagli spumanti ai passiti, dai rossi ai rosati senza dimenticarsi dei bianchi.
Un’occasione unica per assaggiare i vini simbolo di questa regione come il Montepulciano d’Abruzzo, il Cerasuolo d’Abruzzo e il Trebbiano d’Abruzzo oltre ai classici vitigni del territorio: Pecorino e Passerina. Ma, forse, la cosa più interessante è stata il poter assaggiare alcuni vitigni autoctoni, che, in questo periodo, stanno vivendo un momento magico, come la Cococciola, il Montonico e il Moscatello di Castiglione a Casauria.

La Cococciola, in passato, era utilizzata in assemblaggio con il Trebbiano, per conferire freschezza a quest’ultimo, ma abbassando le rese e facendo una selezione nel vigneto si è visto che poteva regalare prodotti splendidi e particolari.
L’evidente componente acida di questo vitigno l’ha reso idoneo per delle prove di spumantizzazione, sia come Metodo Charmat sia come Metodo Classico, in assemblaggio con altri vitigni o in purezza. Una di queste aziende è la Cantina Dora Sarchese, che l’utilizza in purezza per un vino fermo e in uvaggio per il Metodo Classico Brut “Esmery’s”.
Moscatello di Castiglione è un clone di Moscato autoctono poco produttivo che raggiunge naturalmente un elevato grado di maturazione. Il “biotipo Casauriense” è il frutto del lavoro svolto dall’Agenzia regionale per i servizi di sviluppo agricolo della Regione Abruzzo in collaborazione con il Crivea Abruzzo e con le Università di Foggia e di Bari; importante è stato anche l’apporto della famiglia Angelucci, proprietaria dell’omonima Cantina. Questo impegno congiunto, ha portato al riconoscimento del clone codificato come Uba-Ra-Mo 16 da parte del Ministero delle politiche agricole e forestali, e ha evitato, così, il rischio di estinzione per quest’antico vitigno.
L’Azienda Angelucci utilizza questo Moscatello per la produzione di due vini secchi, un passito e uno spumante dolce.

Queste sono solo un esempio delle “chicche” enologiche che si potevano degustare in questo evento che ha chiuso la settimana della moda milanese.



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