LA FESTA DELL’UVA SECONDO L’AZIENDA
NERVI
A
Gattinara, come ogni anno, a settembre, e più precisamente dal sei all’otto, si
è svolta la tradizionale festa dell’uva. Un evento che richiama appassionati e
curiosi; nel centro cittadino si vedono bancarelle di ogni genere e molte
cantine colgono l’occasione per organizzare degustazioni o eventi per gli
amanti del vino.
Ma
che vitigno troviamo a Gattinara? Il Nebbiolo è il re incontrastato; secondo la
zona d’origine prende il nome di Spanna in
Piemonte, Chiavennasca in Valtellina
e Picoutender in Valle d’Aosta.
Tra
le aziende che hanno partecipato a questa iniziativa troviamo la
Cantina
Nervi, la più antica azienda vinicola del territorio di Gattinara,
fondata nel lontano 1906 da Luigi Nervi. L’Azienda, nel 2011, passa in mano Norvegese e la famiglia Astrup è
la maggior proprietaria; Erling
Astrup, con l’aiuto della moglie Kathrina, continua la produzione di
grandi vini, come
Molsino Gattinara Docg,
Valferrana Gattinara Docg e
Gattinara
Docg, di cui la Cantina è sinonimo.
L’Azienda comprende 24,4 ettari vitati. Un
terroir unico, costituito da terreni sciolti di porfidi vulcanici, ricchi
d’argilla, che donano straordinaria finezza e mineralità alla Spanna, e da un microclima asciutto e
fresco delle colline pedemontane ai piedi delle Alpi piemontesi, che regala salubrità
ai grappoli; inoltre le escursioni termiche, tra mattina e sera,
favoriscono un eccellente sviluppo degli aromi varietali e la finezza dei profumi.
Tra
gli eventi, che in questo week-end enologico Erling ha organizzato, suggestiva è stata la passeggiata nel
vigneto Molsino, (che in
dialetto locale vuol dire morbido) da cui si ottiene il loro vino di
punta, con pranzo a base di risotto sfumato con il loro Gattinara Docg; il
tutto è stato accompagnato da “Gattinara 2005”,
ma Erling ci ha stupito con l’aperitivo
aprendo un metodo classico, base nebbiolo, ancora in via sperimentale.
La visita nel vigneto ha dato la possibilità ai
presenti di poter ammirare il paesaggio: uno spettacolare anfiteatro
naturale, con alle spalle il Monte Rosa che fa capolino e protegge le viti dai
freddi venti del Nord. Passeggiando tra i filari Erling ci ha anche spiegato il perché del nome
Spanna: guardando i grappoli si nota che tra uno e l’altro c’è,
circa, una spanna di distanza.
Di notevole interesse è stata anche la
relazione del Dott. Franco
Mannini, dell’Istituto di Virologia Vegetale di Torino, sui vari cloni del Nebbiolo,
con la degustazioni di microvinificazioni.
Incredibile, per
gli appassionati, è stata la verticale di Gattinara
Docg dal 1996 al 2006 condotta dall’enologo, Enrico
Fileppo, che segue la storica casa vinicola fin dal 1984. Un susseguirsi di
sensazioni che facevano notare come lo stesso vino può cambiare a secondo dell’annata
e dell’andamento climatico. Interessante è anche poter notare e apprezzare come
questo grande vino può reggere il trascorrere del tempo e non per questo perdere
la sua freschezza e il suo nerbo.
Il
tutto si è concluso con una cena a base
di tipici prodotti norvegesi: l’antipasto era costituito da un tris di salmone
(mousse, affumicato e marinato); come primo è stata servita una zuppetta di
lenticchie con brodo di gallo cedrone e petto di pernice bianca; la portata
principale era la renna, marinata e scottata in padella, accompagnata da
cipolline glassate, funghi e purè di patate; il dolce, infine, era un
assemblaggio di Moltebeere, una tipica
bacca norvegese, zabaglione, fatto con il vino bianco dell’azienda “Erbaluce di
Caluso”, e mascarpone. I piatti sono stati accompagnati da Gattinara
1973,1974,1979, 1990,1999, 2003 e 2005.
Una serata difficile da dimenticare sia per i
piatti preparati sia per i vini degustati; che cosa altro potrà riservarci
questo norvegese innamorato del vino italiano che ha creduto e investito sul
Gattinara? Non ci resta che aspettare il prossimo evento e, se siamo in zona,
andare a visitare i vigneti e la storica cantina.