Il Marocco olivicolo…tutto ruota intorno a Meknès
A “Olio Officina
Food Festival” 2015 non si parla solo di olio italiano e tra conferenze e
degustazioni troviamo “Paese d’onore Marocco: tutto ruota intorno a Meknès”; sicuramente un argomento che desta interesse. Presenti
Said Chbaattou, presidente della Région
de Meknès- Tafilalet -, Mardoché Devico,
presidente di LCM Aicha e Consortium Sais Olive-Med - Hassan Abouyoub, Ambasciatore del Marocco a Roma e Noureddine Ouazzani, direttore di Agro-pôle Olivier Meknès.
Meknès è, senza dubbio, la capitale storica
dell’olivicoltura grazie ai resti
dei mulini a olio del sito di Volubilis, agli oliveti di Zerhoun e all’Agro-pôle
Olivier, un Osservatorio Permanente dedicato
all’innovazione tecnica e tecnologica e alla promozione dell’ulivo e dell’olio.
Tutto
iniziò circa duemila anni fa a Volubilis, sito archeologico romano dichiarato
Patrimonio Mondiale dell’Umanità, dove
l’ulivo è parte integrante del paesaggio e della regione.
La
dichiarazione e il memorandum d’intesa della carta ulivo Promo Meknès
firmati nella stessa città sono stati l’input per la creazione della Fondazione
Olivier Promo Meknès.
“Meknès,
patrimonio mondiale dell’Unesco, è presente, attraverso la sua filiera
oleicola, in quasi tutte le reti mediterranee oleicole (Strada dell’ulivo
attraverso il Mediterraneo, Rete delle città dell’olio d’oliva, diversi
progetti europei, ecc.). Salvaguardare questo dinamismo e tramandare più di
duemila anni di storia della capitale dell’ulivo in Marocco, Meknassa
Ez-Zaitouna, è diventato oggi più che mai un dovere e una sfida di tutta la
regione, vista l’importanza della filiera oleicola sul piano socioeconomico,
agro-industriale, turistico e culturale, ” spiega il dottor Noureddine Ouazzani, responsabile dell’Agro-pôle
Olivier e promotore di vari progetti innovativi per lo sviluppo dell’ulivo e
dell’olio di oliva a Meknès. La carta regionale dell’ulivo di Meknès
esprime la volontà comune delle istituzioni locali, regionali e professionali di rendere l’ulivo e i suoi
prodotti una delle attrattive della città stessa e della sua regione.
L’ulivo
è un patrimonio storico da salvaguardare e valorizzare per incrementare il
turismo che circonda questa pianta dall’origine divina, dono di Athena agli
uomini, finora ingiustamente poco valorizzato.
Le
varietà coltivate sono: Picual, dall’intenso
fruttato verde e di erbe aromatiche; Maroccan
Picholine, fruttato con nette note di carciofo e un retrogusto piccante; Arbequina, dal fruttato intenso con
fresche note di frutta esotica, mandorla e mela, con un piacevole finale
piccante e amaro; Koroneiki, dal
bouquet fruttato e dall’intenso sapore.
Dalla
teoria alla pratica…solo così si poteva degnamente concludere questa
presentazione dell’olio del Marocco; una degustazione di cinque oli: quattro 100%
Picholine e l’ultimo monovarietale Picual, cinque prodotti diversi, soprattutto
l’ultimo, ma tutti eleganti e fini che nulla hanno da invidiare a quelli
italiani. Questo è un dato di fatto, lo dimostrano i vari premi vinti in
Francia, in Canada e in Italia fin dal 2009.
Meknès è una città assolutamente da visitare, così come pure le vicine città di Fes e l’antica Volubilis, ma non solo: tutto il Marocco è un Paese da scoprire. Meknès si può a buon diritto definire la capitale morale dell’olio di oliva nel Sud del Mediterraneo, senza nulla togliere ad altri luoghi altrettanto importanti; forse non sarà un caso che il suo nome significhi “oliva”.