12 settembre 2013

LA FESTA DELL’UVA SECONDO L’AZIENDA NERVI


LA FESTA DELL’UVA SECONDO L’AZIENDA NERVI

A Gattinara, come ogni anno, a settembre, e più precisamente dal sei all’otto, si è svolta la tradizionale festa dell’uva. Un evento che richiama appassionati e curiosi; nel centro cittadino si vedono bancarelle di ogni genere e molte cantine colgono l’occasione per organizzare degustazioni o eventi per gli amanti del vino.
Ma che vitigno troviamo a Gattinara? Il Nebbiolo è il re incontrastato; secondo la zona d’origine prende il nome di Spanna in Piemonte, Chiavennasca in Valtellina e Picoutender in Valle d’Aosta.

Tra le aziende che hanno partecipato a questa iniziativa troviamo la Cantina Nervi, la più antica azienda vinicola del territorio di Gattinara, fondata nel lontano 1906 da Luigi Nervi. L’Azienda, nel 2011, passa in mano Norvegese e la famiglia Astrup è la maggior proprietaria; Erling Astrup, con l’aiuto della moglie Kathrina, continua la produzione di grandi vini, come Molsino Gattinara Docg, Valferrana Gattinara Docg e Gattinara Docg, di cui la Cantina è sinonimo.
L’Azienda comprende 24,4 ettari vitati. Un terroir unico, costituito da terreni sciolti di porfidi vulcanici, ricchi d’argilla, che donano straordinaria finezza e mineralità alla Spanna, e da un microclima asciutto e fresco delle colline pedemontane ai piedi delle Alpi piemontesi, che regala salubrità ai grappoli; inoltre le escursioni termiche, tra mattina e sera, favoriscono un eccellente sviluppo degli aromi varietali e la finezza dei profumi.
Tra gli eventi, che in questo week-end enologico Erling ha organizzato, suggestiva è stata la passeggiata nel vigneto Molsino, (che in dialetto locale vuol dire morbido) da cui si ottiene il loro vino di punta, con pranzo a base di risotto sfumato con il loro Gattinara Docg; il tutto è stato accompagnato da “Gattinara 2005”, ma Erling ci ha stupito con l’aperitivo aprendo un metodo classico, base nebbiolo, ancora in via sperimentale.
La visita nel vigneto ha dato la possibilità ai presenti di poter ammirare il paesaggio: uno spettacolare anfiteatro naturale, con alle spalle il Monte Rosa che fa capolino e protegge le viti dai freddi venti del Nord. Passeggiando tra i filari Erling ci ha anche spiegato il perché del nome Spanna: guardando i grappoli si nota che tra uno e l’altro c’è, circa, una spanna di distanza.
Di notevole interesse è stata anche la relazione del Dott. Franco Mannini, dell’Istituto di Virologia Vegetale di Torino, sui vari cloni del Nebbiolo, con la degustazioni di microvinificazioni.
Incredibile, per gli appassionati, è stata la verticale di Gattinara Docg dal 1996 al 2006 condotta dallenologo, Enrico Fileppo, che segue la storica casa vinicola fin dal 1984. Un susseguirsi di sensazioni che facevano notare come lo stesso vino può cambiare a secondo dell’annata e dell’andamento climatico. Interessante è anche poter notare e apprezzare come questo grande vino può reggere il trascorrere del tempo e non per questo perdere la sua freschezza e il suo nerbo.
Il tutto si è concluso con una cena a base di tipici prodotti norvegesi: l’antipasto era costituito da un tris di salmone (mousse, affumicato e marinato); come primo è stata servita una zuppetta di lenticchie con brodo di gallo cedrone e petto di pernice bianca; la portata principale era la renna, marinata e scottata in padella, accompagnata da cipolline glassate, funghi e purè di patate; il dolce, infine, era un assemblaggio di Moltebeere, una tipica bacca norvegese, zabaglione, fatto con il vino bianco dell’azienda “Erbaluce di Caluso”, e mascarpone. I piatti sono stati accompagnati da Gattinara 1973,1974,1979, 1990,1999, 2003 e 2005.

Una serata difficile da dimenticare sia per i piatti preparati sia per i vini degustati; che cosa altro potrà riservarci questo norvegese innamorato del vino italiano che ha creduto e investito sul Gattinara? Non ci resta che aspettare il prossimo evento e, se siamo in zona, andare a visitare i vigneti e la storica cantina.



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