Il
primo di Luglio, nel Padiglione Vino Expo 2015, ha avuto luogo la degustazione “I
Top Player del Veneto – I grandi Veneti si confrontano per un’amichevole”; evento realizzato grazie al Consorzio Tutela Conegliano
Valdobbiadene Prosecco Superiore, in collaborazione con UViVe (Unione
consorzi Vini Veneto).
Sono
scesi in campo: Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, Prosecco,
Valpolicella e Soave. Il “singolar duello” dedicato ai Top Player del Veneto si
è svolto nell’Area Veneto del Padiglione Vino di Expo Milano, sulla
terrazza panoramica del secondo piano da cui si poteva ammirare l’Albero della
Vita.
Hanno guidato la
degustazione, alternandosi Enrico Fiorini e Gianluca Boninsegna, migliori Sommeliers
AIS del Veneto rispettivamente 2014 e 2015; l’introduzione alle varie zone, al
contrario, è stata fatta da Nazareno Vicenzi Unione
consorzi Vini Veneto Doc,
Renata Toninato del
Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene
Prosecco Superiore, Luca Giavi Direttore Consorzio
di tutela della DOC Prosecco
e Aldo Lorenzoni Direttore Consorzio
tutela Soave.
Per la produzione del Conegliano Valdobbiadene sono ammesse le seguenti varietà: Glera min.
85%, si possono utilizzare varietà locali come Verdisio, Bianchetta, Perera o
Glera Lunga e varietà internazionali Pinot e Chardonnay (per lo spumante).
Le tipologie del Conegliano
Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG sono : Brut ( fino a 12 g/l
di residuo zuccherino), Dry ( da 12 a 17 g/l di residuo zuccherino) e Extra Dry ( da 13 a 32 g/l di residuo
zuccherino) ed è questa tipologia che ha fatto grande il “Prosecco” nel mondo.
Le Rive,
Denominazioni Comunali, è una tipologia introdotta con il nuovo disciplinare
per esaltare la varietà del Conegliano
Valdobbiadene. “Rive” è un termine che nella parlata locale indica i vigneti
posti in terreni scoscesi; prodotto esclusivamente nella versione Spumante, da
uve vendemmiate a mano provenienti da un singolo comune o una frazione.
Passiamo poi al famoso “Prosecco
Cartizze”, di cui tutti parlano, ma pochi lo conoscono veramente. Al vertice qualitativo della
Denominazione Garantita rimane lo spumante della storica
sottozona del “Superiore di Cartizze” che, vale la pena ricordare, proviene da soli 107
ettari di vigneto fra le colline scoscese di San Pietro di Barbozza, Santo
Stefano e Saccol, nel comune di Valdobbiadene. I terreni di questa zona sono di
origine molto antichi, formati da morene, arenarie e argille.

La Garganega è
il vitigno principe della zona e in queste colline di terreno tufaceo, di
origine vulcanica, con importanti affioramenti calcarei si è andata a
realizzare un’ideale simbiosi di ambiente e vitigno per la produzione di grandi
vini bianchi di qualità e di grande longevità.
Questa
cultivar regala un bouquet in cui i profumi predominanti sono la mandorla e i
fiori bianchi ed in bocca è contraddistinta da una bella mineralità.
Durante la degustazione
l’attenzione dei presenti è caduta su una particolare etichetta posta sulle
bottiglie di Soave. Ecco lo
spunto per parlare dell’Etichetta Etica, un progetto
realizzato in collaborazione con l’editore DamolGraf teso a promuovere
il valore comunicativo della singola bottiglia e a riqualificare il parco
enologico del Soave con il finanziamento per il restauro del percorso dei dieci
capitelli. Sul tema della sostenibilità ecco l’Etichetta Verde del Soave: un’indagine su diciotto
potenziali criticità evidenziando in etichetta l’impegno di ogni azienda sul
fronte del consumo di acqua, aria e suolo.
- La zona
Classica, formata da cinque aree geografiche, racchiude l’areale di Sant’Ambrogio
di Valpolicella, l’areale di San Pietro in Cariano e le valli di Fumane, Marano
e Negrar.
- La zona
Valpantena, comprendente l’omonima valle.
- La zona DOC
Valpolicella, con i comprensori del comune di Verona e le valli di Illasi,
Tramigna e Mezzane.
I vitigni utilizzati sono la Corvina, il
Corvinone, la Rondinella e, in misura minore, la Molinara; per quanto riguarda
l’allevamento si utilizza soprattutto la tradizionale “pergola veronese”.
I vini della denominazione sono il
Valpolicella, il Valpolicella Ripasso, l’Amarone della Valpolicella e il
Recioto della Valpolicella. In questa occasione sono stati degustati 3 Valpolicella
Ripasso. Questa tipologia è ottenuta dal contatto del Valpolicella base sulle
vinacce residue dell'Amarone per circa 15/20 giorni. Ha una maggior struttura e
longevità rispetto al Valpolicella base, una maggiore alcolicità, un'acidità
più bassa e una maggior rotondità, da un più elevato valore in estratti e in
sostanze fenoliche.
Risultato
del “duello”: tutti vincitori all’insegna dei grandi
vini Veneti da valorizzare e imparare a conoscere!
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