7 aprile 2015

Il Tai Rosso: 50 sfumature di un vitigno a bacca rossa

Il vitigno, un tempo noto come Tocai, analogamente al Tocai del Friuli, per decisione della Comunità Europea, dal 2007 prende il nome di Tai per il Veneto e Friulano per il Friuli.
Nota etimologica paradossale della denominazione “Tai” è che, tale espressione, benché sia stata attribuita alla sola produzione del Veneto, è in realtà di origine friulana: in dialetto friulano significa "taglio".
Il Tai Rosso, è la varietà autoctona per eccellenza dei Colli Berici, ma, non solo, con i suoi circa 200.000 ettari è il vitigno con la maggiore superficie vitata al Mondo. Diffuso principalmente nel Nord della Spagna, terra d'origine, circa 100.000 ha, lo troviamo coltivato in Aragona, Castiglia, Paese Basco ed Catalogna. Apprezzatissimo anche in Francia con 90.000 ha, tra Roussillon, Languedoc, Valle del Rodano e Provenza, in Portogallo, in Italia, in Grecia, in Messico, in Sudafrica, in California ,regione di Chaparral, in Cile , a Sud di Santiago, in Australia, zona di Perth, ecc.
Il vitigno d’origine è il Grenache Noir, ma poco a poco si sono sviluppate le forme a bacca grigia e a bacca bianca principalmente al momento dell'espansione dei vini dolci naturali.
Molti i sinonimi ufficiali. In Italia ad esempio troviamo: Cannonau in Sardegna, Tai rosso in Veneto, Gamay perugino in Umbria; questo secondo il  Registro Nazionale delle varietà d'uva pubblicato sul sito del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf).

Il suo patrimonio genetico è pressoché identico dappertutto, ma l’influenza del terroir e delle interpretazioni fornite dalle diverse culture enologiche hanno portato a vini molto differenti tra loro. In generale il Grenache Noir dà vini ricchi in alcool, con una piacevole morbidezza, una bella intensità aromatica con note di frutta matura, prugne, visciole e piccoli frutti neri; è caratterizzato inoltre da una bella struttura che gli conferisce un grande potenziale d'affinamento.
Vinificato nella versione dolce naturale, il Grenache ha note speziate come cacao, caffè, caramello e sfumature di frutta secca come noci, fichi, uva passa e amarene in confettura.


A Vinitaly 2015 lo Studio Cru, con la collaborazione del Consorzio vini Colli Berici e Vicenza, ha organizzato una degustazione, condotta dagli stessi produttori, che ha raccontato le diverse espressioni del Grenache in Italia, dove assume nomi diversi a seconda della zona: Tai Rosso (Colli Berici), Cannonau (Sardegna), Gamay Perugino (Umbria), Granaccia di Quiliano (Liguria), Vernaccia di Serrapetrona (Marche) e Alicante Nero (Toscana).
I vini in degustazione sono stati:
   Muraro Severino, Colli Berici Doc Tai rosso 2014
   Ampeleia, Costa Toscana IGT Alicante 2013
   Madrevite, Umbria Igt Rosato La Bisbetica Rosé 2013
   Innocenzo Turco, Riviera Ligure di Ponente Doc Granaccia 2013
   Pegoraro, Colli Berici Doc Tai rosso 2013
   Quacquarini, Serrapetrona Doc 2012
   Piovene Porto Godi, Colli Berici Doc Tai rosso Thovara 2012
   Azienda agricola Fratelli Puddu, Cannonau di Sardegna DOC Nepente di Oliena Classico 2011


Un vero trionfo di note aromatiche e sfumature cromatiche che ci mostrano la grande duttilità di questo vitigno a cui da un paio di anni viene dedicato il Concorso Grenanche du Monde.






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