Il Marocco olivicolo…tutto ruota intorno a Meknès

Meknès è, senza dubbio, la capitale storica
dell’olivicoltura grazie ai resti
dei mulini a olio del sito di Volubilis, agli oliveti di Zerhoun e all’Agro-pôle
Olivier, un Osservatorio Permanente dedicato
all’innovazione tecnica e tecnologica e alla promozione dell’ulivo e dell’olio.
Tutto
iniziò circa duemila anni fa a Volubilis, sito archeologico romano dichiarato
Patrimonio Mondiale dell’Umanità, dove
l’ulivo è parte integrante del paesaggio e della regione.
La
dichiarazione e il memorandum d’intesa della carta ulivo Promo Meknès
firmati nella stessa città sono stati l’input per la creazione della Fondazione
Olivier Promo Meknès.

Le
varietà coltivate sono: Picual, dall’intenso
fruttato verde e di erbe aromatiche; Maroccan
Picholine, fruttato con nette note di carciofo e un retrogusto piccante; Arbequina, dal fruttato intenso con
fresche note di frutta esotica, mandorla e mela, con un piacevole finale
piccante e amaro; Koroneiki, dal
bouquet fruttato e dall’intenso sapore.
Dalla
teoria alla pratica…solo così si poteva degnamente concludere questa
presentazione dell’olio del Marocco; una degustazione di cinque oli: quattro 100%
Picholine e l’ultimo monovarietale Picual, cinque prodotti diversi, soprattutto
l’ultimo, ma tutti eleganti e fini che nulla hanno da invidiare a quelli
italiani. Questo è un dato di fatto, lo dimostrano i vari premi vinti in
Francia, in Canada e in Italia fin dal 2009.
Meknès è una città assolutamente da visitare, così come pure le vicine città di Fes e l’antica Volubilis, ma non solo: tutto il Marocco è un Paese da scoprire. Meknès si può a buon diritto definire la capitale morale dell’olio di oliva nel Sud del Mediterraneo, senza nulla togliere ad altri luoghi altrettanto importanti; forse non sarà un caso che il suo nome significhi “oliva”.

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