TERRE DEL MARCHESATO: UN’AZIENDA CHE CREDE E PUNTA SU
QUESTO VITIGNO CHE AMA IL MARE
La
storia di FattoriaTerre del Marchesato inizia nel 1954 quando Emilio Fuselli, colono
marchigiano, si trasferisce a Bolgheri e acquista un appezzamento di terreno
dal Marchese Incisa della Rocchetta.
S’iniziano
a impiantare i primi vigneti, si succedono le generazioni fino ad arrivare ad oggi
con Maurizio Fuselli che, coadiuvato dal figlio Alessandro, ha plasmato
l’azienda famigliare fino a farla diventare una Cantina vitivinicola.

Il
vitigno scelto è il Vermentino, che resiste bene ai venti salmastri delle zone
litoranee ed è in grado di dare interessanti risultati. Una delle sue
caratteristiche è il finale lievemente ammandorlato che la famiglia Fuselli
riesce a gestire egregiamente in cantina, scegliendo un giusto periodo di
vendemmia e delle tecniche di vinificazione appropriate.
Tre
gli ettari dedicati a questo vitigno a bacca bianca, tre i cloni usati, corso, sardo e toscano, e tre i
vini prodotti, Emilio Primo Bianco, Papeo e Nobilis; vediamoli nel dettaglio:
Emilio
Primo Bianco, all’arrivo delle uve in cantina, dopo una cernita
manuale, i grappoli interi vengono messi nella pressa alternati con uno strato
di ghiaccio secco (CO2 a meno 70°C) si esegue poi una pressatura soffice; da
circa 10 quintali si ottengono 5 ettolitri di mosto. Questo liquido, ricco di
aromi e glicerina, viene chiarificato, solo grazie alle basse temperature, in
tini di acciaio per 2/3 giorni; parte poi la fermentazione, sempre in acciaio,
per circa 15/18 giorni. In seguito si eseguono dei rimontaggi all’aperto, circa
una volta al giorno, ma solo se
necessario, per mantenere il più possibile i profumi. Finita questa fase lo si
riporta a zero gradi, fino a gennaio, per ottenere la stabilità tartarica. A
ottobre con la stabilità proteica s’iniziano ad eseguire dei battonage per
circa 3 mesi; a febbraio il prodotto viene poi imbottigliato.
Alla
vista si presenta con un bel giallo paglierino con riflessi dorati; all’esame
olfattivo è “cremoso”, spiccano
sentori di fiori bianchi, tra cui il sambuco, timo e nocciola; in bocca è avvolgente
con una bella freschezza, buona la persistenza gusto olfattiva; un vino che
potremmo definire “base non base”.
Papeo, Vermentino Riserva, per questo
prodotto si esegue una vendemmia posticipata, di circa 10 giorni, rispetto a
quella dell’Emilio Primo. Si esegue una pigiatura soffice, con grappoli
precedentemente diraspati. La prima fase della fermentazione e la macerazione
avvengono in barrique nuove aperte per circa 4 giorni, il mosto viene poi
svinato e finisce la sua fermentazione in acciaio con continui battonage per
circa un anno.
Nel
bicchiere è di color giallo dorato lucente, il bouquet è variegato e
intrigante, comprende note di frutti tropicali, ananas, papaia, albicocca rinfrescati
da una nota agrumata di pompelmo rosa su uno sfondo vanigliato e tostato; al
secondo naso si possono, poi, notare sensazioni mentolate e di anice stellato;
al gusto si percepisce subito la componente glicerica, sapidità e acidità si
alternano regalando al vino un’ottima beva; PAI (Persistenza Gusto Olfattiva)
importante. Un prodotto che si può tranquillamente accompagnare a preparazioni
a base di carne bianca come l’arista.
Possiamo
concludere dicendo che Fattoria Terre del
Marchesato è un’azienda giovane e dinamica che, soprattutto negli ultimi anni,
ha fatto parlare di se nella realtà vitivinicola bolgherese. Una Cantina che
lega il suo nome al Vermentino, ma che rimane impressa anche per i suoi vini
rossi.
Nessun commento:
Posta un commento