24 novembre 2013

PERLA DEL GARDA…UNA SERATA…TANTE EMOZIONI AL RISTORANTE DA “KICO”

PERLA DEL GARDA…UNA SERATA…TANTE EMOZIONI AL RISTORANTE DA “KICO”

Il ristorante da “Kico”,ad Assago, venerdì 22 novembre, ha organizzato una serata con i vini dell’Azienda Perla del Garda, in abbinamento con i loro piatti, preparati e studiati apposta per l’occasione.
Alla serata era presente Giovanna Prandini, proprietaria dell’Azienda, che, coadiuvata dal giornalista Marco Santini, ha raccontato con semplicità e grande amore la storia e la filosofia della Cantina; introducendo, inoltre, i vari vini presenti in degustazione

Perla del Garda si trova nel comune di Lonato del Garda, in provincia di Brescia, lungo la strada che collega il paese al santuario dedicato alla Madonna della Scoperta, dai 23 ettari iniziali, ora l’Azienda si estende per circa 30 ettari vitati. La vendemmia manuale è caratterizzata dalla “filiera corta” ovvero le uve vengono trasportate velocemente in cantina situata a 800 m dal centro della vigna; questo fa si che non si inneschino fermentazioni sgradite.
Un’Azienda giovane, dinamica e moderna, ideata e realizzata da Vittorio Moretti, che si snoda su tre livelli: il panorama della location, la sala di accoglienza e la particolarissima barricaia, adagiata su uno strato di ghiaia che aiuta a mantenere stabile la temperatura.
Il logo dell’Azienda è una reinterpretazione di un fregio della Loggia di Brescia, sede storica del Comune della città; mentre la forma della bottiglia è stata realizzata da un’idea di Giovanna.
I vitigni coltivati sono, per i bianchi: Turbiana, Chardonnay, Riesling, Sauvignon e Incrocio Manzoni; per i rossi: Merlot, Rebo, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. I primi vigneti sono stati impiantati nel 2000 e la prima produzione è stata del 2006. Da allora molto si è fatto grazie all’intuito di Giovanna, supportata dall’enologo Cesare Ferrari, noto consulente di una lunga serie di aziende franciacortine. Il vitigno Trebbiano di Lugana è la “Perla” dell’Azienda e, negli ultimi anni, sta’ riscuotendo un notevole successo.
Una particolarità della Cantina è che i loro Vini Spumanti sono imbottigliati solo in formato Magnum per dare risalto all’eccellenza qualitativa e per differenziarsi dalla vicina Franciacorta.

La serata si apre con un antipasto di Carpaccio di ricciola con foglie di quercia, senape antica e miele; Tartare di tonno rosso mediterraneo con frutti esotici e citronette ai fichi d’india in abbinamento con lo Spumante “Millesimato”. Un prodotto, 100% Chardonnay, che fa un affinamento di 60 mesi sui lieviti. Uno spumante complesso e che regge, senza problemi, un tutto pasto; stupisce per la finezza del suo perlage, il bouquet è complesso e va da note di lievito a note di frutta tropicale, in bocca è avvolgente e morbido, un prodotto che nulla ha da invidiare ai suoi “cugini” franciacortini.
La serata prosegue con una Zuppa di lenticchie di Castelluccio con totani, paranza, gallinella e gamberi accompagnata da “Madre Perla”, 100% Trebbiano di Lugana. Un prodotto che fa solo acciaio, ma caratterizzato da un affinamento preimbottigliamento di 17 mesi; l’esame olfattivo è sorprendente, elegante, complesso, intenso e minerale. In bocca è morbido, fresco e persistente; un prodotto a cui si deve concedere un po’ di tempo per aprirsi e mostrarsi in tutto il suo splendore, poiché al primo naso rimane un po’ chiuso. Un vino che regge bene il trascorrere del tempo.
L’Orata con speck croccante pere e cannella viene abbinato a “Madonna della Scoperta”, Trebbiano di Lugana Superiore: la scelta del nome viene da un Santuario situato in prossimità della vigna; il 50% del vino fa un affinamento di circa 12 mesi in barrique di secondo passaggio. Il bouquet regala note di vaniglia, frutta a polpa gialla, ma non manca mai il tocco di mineralità, impronta tipica del terreno. In bocca è avvolgente e minerale; perfetta la corrispondenza gusto-olfattiva con una PAI importante.
La serata si conclude con un Parfait alla nocciola accostato a Drajibo un uvaggio di Riesling, Trebbiano di Lugana e Incrocio Manzoni. Il nome deriva dal termine franco longobardo volto ad indicare un germoglio vigoroso e dunque forza interiore; foneticamente DRAJIBO rappresenterebbe l'origine della denominazione Trebbiano. Il vino si presenta dolce, con una buona freschezza; il bouquet è tutto improntato sui frutti tropicali, miele e albicocche disidratate, tutte note che ritroviamo all’esame gusto olfattivo.

Una serata piacevole e interessante che fa venire voglia di andare a trovare Giovanna direttamente in Cantina per poter assaggiare la gamma completa dei vini dell’Azienda Perla del Garda.



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